Parole di getto – Noi siamo la Storia

“Ci fermiamo tutti e fissiamo lo schermo che mostra delle immagini che rimarranno impresse nella nostra memoria”.

Nel nostro mondo dominato dall’incessante fluire di immagini, video e parole immagino questa giornata storica per la specie umana con un’inquadratura di Papa Francesco che inizia la sua preghiera, mentre il mondo intero si sincronizza sulle frequenze che lo trasmettono: da alcuni è notte, da altri sta per sorgere il Sole, mentre da altri ancora è la metà della giornata. Ci fermiamo tutti e fissiamo lo schermo che mostra delle immagini che rimarranno impresse nella nostra memoria, accompagnate da parole che saranno scritte sui libri di storia: per la prima volta dalla nascita della Chiesa, il Papa dà l’indulgenza plenaria.

In molti hanno già studiato la Storia e sono consapevoli del valore di ciò che sta accadendo, molti altri hanno iniziato quest’anno a studiarla e non hanno la percezione definita del momento; poi c’è chi ancora non ha iniziato, tra le braccia della mamma, del papà o di un fratello che, con voce commossa, parlano sopra il discorso del Papa per confidargli che questo momento un giorno lo leggerà a scuola, sui libri di Storia.

Papa Francesco - Indulgenza Plenaria

La telecamera fa un primo piano su una persona con gli occhi spalancati davanti la Tv, riflessa dalle assorte pupille color nocciola; la voce di Papa Francesco passa progressivamente in secondo piano mentre fanno più rumore le riflessioni stimolate dall’atmosfera: “Un giorno noi saremo il popolo, i cittadini che erano in quarantena e combattevano il Covid-19 mentre questo non aveva pietà di nessuno e portava via i cari alle famiglie, metteva in ginocchio l’economia mondiale e insinuava la paura del contatto nelle persone. Saremo coloro che hanno ricevuto per la prima volta l’indulgenza plenaria, ma ognuno di noi sarà una storia altrettanto grande e unica, avrà contribuito personalmente alla vittoria contro una delle più grandi pandemie di sempre.
Hegel sostiene che la Storia rappresenta l’evoluzione dello Spirito nel tempo e che ogni momento della storia è necessario e ragionevole. Dal momento che questo divenire è dialettico, ciò che manda avanti la Storia è il negativo, la guerra. Il pensiero viene adattato al nostro presente, consapevoli della battaglia che stiamo combattendo in ogni angolo della nostra Terra, il nostro meraviglioso Pianeta. Politici, medici, infermieri, imprenditori, dipendenti, insegnanti, pescatori, agricoltori, corpi dello Stato, intrattenitori, nonni, padri e madri, figli: tutti Eroi di una grande battaglia. Sempre secondo Hegel il mondo ha uno spirito, il Weltgeist, che si incarna di volta in volta nel popolo e segue il suo disegno attraverso le persone, gli attori della Storia. Noi”.

Papa Francesco continua a parlare nella desolazione di Piazza San Pietro, con la pioggia incessante a fare da sottofondo e a scandire il ritmo della sua preghiera:

“Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”.

I volti dei fedeli inarcano un sorriso speranzoso di paura, di fiducia, di sofferenza e consapevolezza, la consapevolezza di non essere soli e di far parte di un qualcosa di grande. La preghiera prosegue con una severa, cinica e paterna affermazione:

“È il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”.

Voglio che passi alla storia ognuno di noi con la sua storia personale in questo momento, come sta vivendo e cosa sta cambiando in lui. Lo voglio fare scrivendo un libro con tutte le nostre storie (quelle di chi vorrà partecipare) da lasciare in eredità alle generazioni future, affinché sappiano che dietro la parola popolo, durante la Pandemia del 2020, c’eravamo NOI.

I canti gregoriani seguono la preghiera di Francesco, ma il silenzio di Piazza San Pietro rimbomba nelle case e nelle orecchie di milioni di persone, inducendo tutti a una riflessione sul passato e, soprattutto, sul presente, inducendoci a non esimerci da una scelta. Questo perché la storia, la nostra amata Storia è fatta di scelte (senza se e senza ma), non si ferma, va avanti e così noi con lei, pronti a raccontarci e a continuare a esplorare, a scoprire, a costruire, a sbagliare, a distruggere e ad amare.

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